Giovedì 13 gennaio 2022.
È la data in cui inizierà la quarta stagione del Bitcoin Italia Podcast e, conseguentemente, anche la data in cui terminerà la Missione El Salvador. È dietro l’angolo. Questa quindi è la terzultima giornata di questo diario che mi ha tenuto tanta compagnia in questo mese e mezzo, ma che mi è anche costato tanto impegno e tanta dedizione. La costanza non è sempre tra le mie doti migliori, lo ammetto. Ed è quindi un risultato ragguardevole che io sia riuscito a dedicarmici con tutto questo zelo.
Stamattina ci svegliamo molto presto. Abbiamo l’agenda rigonfia di impegni. Facciamo colazione con dell’ottimo caffè locale. Il trovarsi sette ore indietro rispetto a casa ha il fastidioso effetto collaterale che quando ti svegli lo smartphone è un inferno di notifiche. La vecchia Europa è sveglia già da un pezzo e bisogna rincorrerla. Mentre stiamo sorseggiando il liquido scuro dalla tazza, ancora un po’ assonnati, ci si avvicina il proprietario dell’ostello. Anche lui è mattiniero. Dice di avere bisogno di parlarci un attimo.
A quanto pare gli abbiamo dato di che pensare nei giorni scorsi. Si è reso conto che questa cosa di Bitcoin moneta a corso legale in El Salvador non può essere sottovalutata e che sicuramente non è una moda passeggera. È successo tutto talmente in fretta che quasi nessuno di loro ha avuto il tempo necessario per mettersi a capirla e approfondirla. Ma lui è un imprenditore e ogni opportunità deve essere colta. Se ne rende conto. Inoltre, dice sempre, ci sono delle cose di cui gli ho parlato in questi giorni che l’hanno incuriosito. Hanno destato la sua attenzione. La questione della libertà finanziaria, la riserva di valore, la scarsità assoluta, l’emissione determinata. Tutti semi che ho piantato nella sua zucca e che, a quanto pare, hanno germogliato. Molto bene.
Mi chiede se mi andrebbe di essere così cortese da parlarne meglio e davanti ad una platea più allargata. Vorrebbe invitare alcuni suoi amici, altri imprenditori e liberi professionisti. Sarà una cena didattica, dove le mie competenze saranno la portata principale. Ne sono molto felice e accetto di buon grado. Sono qui anche per questo, infondo.
La mattinata vola in un battibaleno, come sempre accade quando si hanno molte cosa da fare. In men che non si dica è l’una e ce ne accorgiamo dai nostri stomaci che brontolano. Decidiamo di andare nel solito comador popolare in centro città. Quello che tanto ci piace e di cui vi abbiamo parlato spesso. È a pochi minuti di distanza e ci farà bene sgranchirci un po’ le gambe. Arriviamo e c’è poca gente. Molto meglio così. È una specie di buffet. Le pietanze sono in bella mostra dietro una vetrina e una signora, sempre molto gentile, fa i piatti e li mette su di un vassoio. C’è sempre tantissima scelta e il profumo è davvero invitante. Arriviamo coi nostri vassoi alla cassa, pronti a pagare. Ad aspettarci c’è il solito signore. Ormai ci conosciamo bene. Abbiamo parlato diverse volte. Sa che siamo quelli del Bitcoin, è stato quello l’argomento delle nostre tante discussioni, ai tempi in cui Chivo faceva sempre i capricci. E infatti ci sta aspettando con lo smartphone già in mano.
Stavolta però c’è qualcosa di diverso. Lo percepiamo chiaramente avvicinandoci. Ci sta aspettando, ci guarda fissi e ha un sorriso gigante stampato in faccia. Lo salutiamo, ci saluta. Fa rapidamente il conto di ciò che sta sui nostri vassoi. Due pranzi completi, quattro dollari e novanta centesimi. Al momento di mostrarci il suo dispositivo gli si gonfia il petto, e con nostro grande stupore ci accorgiamo che non ci sta mostrando il solito QR. Si è scaricato Muun. Gli facciamo un sacco di feste e ci complimentiamo per la scelta. Ci chiede una mano per capire bene come funziona, anche se dice di avere intuito e che sembra semplicissimo. Lo aiutiamo a fare la sua prima vera transazione in bitcoin. È istantanea. Un’autentica meraviglia tecnologica. Lui si guarda il suo saldo tutto tronfio e noi non potremmo essere più soddisfatti. Ci godremo il pranzo molto meglio.
Sarà una cosa stupida forse. Ma sentiamo di avere avuto un senso qui in El Salvador da cose come questa. Se questa persona non ci avesse incontrato, forse non si sarebbe mai lasciata incuriosire, non avrebbe mai approfondito. Non avrebbe avuto modo di capire quanto Chivo sia un cancro pericoloso e di come neghi ogni principio filosofico di Bitcoin. Se non avesse avuto a pranzo due pazzi di libertà determinati a usare solo i bitcoin per pagargli il conto, forse questo suo desiderio di emancipazione sarebbe rimasto chiuso in un cassetto. Siamo davvero contenti.
Fosse anche solo per gettare un seme, fosse anche solo per cambiare traiettoria a una vita, ha avuto tutto senso. Ed è stato giusto farlo. Oggi lo sappiamo. Ne abbiamo avuto prova. Oggi è arrivata la nostra ricompensa.