Quando ai tropici piove, piove. Senza soluzione di continuità. Un muro d’acqua.
Dove ci troviamo siamo in alta quota. Oltre 1.200 metri d’altezza e sappiamo che qui, le montagne che incombono su di noi, creano spesso delle perturbazioni come questa. Non ce ne preoccupiamo molto. Anzi, dopo tanti giorni di caldo intenso è anche piacevole godersi un po’ di fresco. Abbiamo usato le felpe che se ne stavano rinsecchite sul fondo dei nostri zaini e che eravamo ormai convinti di avere portato inutilmente.
Abbiamo utilizzato la giornata per riposare un po’. Sono state settimane di continuo movimento e senza mai un momento di sosta. Abbiamo poi finito un po’ di lavoro che avevamo in sospeso, aggiunto i sottotitoli in Inglese al nostro video sul Vulcanode e studiato meglio le vicende che hanno interessato l’area in cui ci troviamo.
Queste alture sono state infatti l’epicentro delle operazioni dell’FMLN, Fronte Farabundo Martí per la Liberazione Nazionale, una federazione di gruppi di guerriglieri ribelli che a partire dal 1979 si è strenuamente opposta alla dittatura militare fascista impadronitasi del governo del Paese con un colpo di Stato. Questo era il loro vero e proprio quartiere generale e alcune degli eventi più importanti, ma anche più sanguinosi, della lunghissima guerra civile salvadoregna si sono svolti proprio qui attorno. Ma di questo avremo modo di parlare più nel dettaglio nei prossimi giorni.
È importante, soprattutto per noi occidentali, capire quanto il mondo sia un luogo complesso e come la pace e la prosperità di cui abbiamo goduto negli ultimi settant’anni siano una privilegiata eccezione. C’è una ragione ben precisa se vaste aree del mondo oggi si trovano in povertà, sotto governi illiberali e vessate da condizioni di vita poco dignitose. Capire quali sono le catene di eventi che trascinano un Paese nel caos aiuta a comprendere fino in fondo come Bitcoin può facilitare la transizione verso una società migliore.
Il bello di questa nostra missione in El Salvador è che ci sta mettendo in contatto con tantissimi altri bitcoiner che vedono questo nella tecnologia di cui parliamo tutti i giorni. Uno strumento per proteggere i popoli, per offrir loro un’occasione di riscatto, una tutela per i diritti fondamentali dell’uomo. Francamente una bella boccata d’aria rispetto ai discorsi tutti orientati a speculazione, leve, guadagni e plusvalenze che ammorbano la narrativa su Bitcoin di casa nostra.
Proprio stasera abbiamo partecipato a uno Space su Twitter organizzato da un gruppo di attivisti che la pensano esattamente in questa maniera. Il dibattito era focalizzato sulla recente nascita, qui nella vicina Costa Rica, di un progetto chiamato Bitcoin Jungle. Un gruppo che, partendo dal basso, usa la criptovaluta per creare una forma di economia migliore, che possa andare a vantaggio anche delle comunità locali e che possa proteggerle dalle sopraffazioni dello status quo. Un esperimento non tanto diverso da quello iniziato qualche anno fa ad El Zonte, nella Bitcoin Beach.
Assieme a noi erano collegati attivisti che stanno divulgando l’importanza di questa rivoluzione tecnologica in luoghi come Vietnam, Cina, Indonesia. C’è un vero e proprio movimento che, su scala globale, si sta coalizzando sotto il vessillo di Satoshi Nakamoto, si sta organizzando e si sta preparando ad avere un impatto concreto su di una moltitudine di comunità locali diverse. Il loro lavoro spesso non viene notato, passa sotto traccia o viene perfino considerato utopico e irrilevante. Ed è un bene che sia così. Tutte le rivoluzioni iniziano nell’ombra. In sordina. Ma la differenza che uno strumento così potente può fare nelle mani di persone capaci, determinate e con una chiara visione politica e sociale, è incalcolabile. A molti di questi individui inoltre Bitcoin concede qualcosa che non tutti i movimenti di popolo possono dire di avere avuto. Il potere economico. La differenza tra Bitcoin e ogni altra criptovaluta è infondo proprio questa. Il suo non essere espressione diretta di un individuo, o di una azienda, il suo non avere uffici marketing né consigli di amministrazione, lo mette a disposizione di chiunque, dovunque. Ogni volta che il suo prezzo sui mercati cresce, si alza anche il potere di acquisto di uomini dagli ideali nobili, autenticamente libertari, non con banali velleità egoistiche da primo mondo.
Avere a che fare con queste persone, empatizzare con loro, discutere, imparare, sostenerle e farci sostenere, ci fa sentire dalla parte giusta della storia.
È con loro che ci sentiamo a casa.