Giorno 11: Qui si fa la Storia.
sabato 11 dicembre 2021

Oggi è stato un giorno speciale per la Missione El Salvador 2021 del Bitcoin Italia Podcast. Festeggiamo infatti il compleanno di Laura e vogliamo farlo in grande stile. Come merita.

Per l’occasione molti amici che abbiamo conosciuto in questi giorni stanno convergendo sulle spiagge dalla capitale del Paese. Che comunità unita che è quella del Bitcoin. Questa passione che ci unisce, la convinzione di stare cambiando il mondo per il meglio, ci rende davvero una grande famiglia. Tanto che persone che abbiamo conosciuto solo qualche giorno fa, sentono il bisogno di rivederci e di stare con noi in un giorno tanto importante. Che dire, commovente.

È naturalmente l’occasione per incontrarci nel pomeriggio in uno dei tanti bar che fronteggiano la spiaggia principale di El Zonte, l’Olas Permanentes, e ricominciare a chiacchierare, scambiarci opinioni e raccontarci le nostre impressioni su quanto sta avvenendo in El Salvador. Anche noi, ormai, siamo qui da una decina di giorni, e lentamente, tassello dopo tassello, il puzzle sta prendendo forma nelle nostre menti. Ci possiamo unire ai tanti discorsi per cercare di offrire il nostro punto di vista.

La conversazione molto presto diventa politica e si concentra sulle delicate relazioni internazionali fra i Paesi di quest’area geografica e il resto del mondo. È innegabile infatti che l’adozione di Bitcoin come valuta a corso legale voluta dal Presidente Bukele abbia avuto delle conseguenze dirette non solo tra la popolazione, nelle strade quindi, ma anche a livello istituzionale. Benché, è sempre bene ricordarlo, a Bitcoin di tutto questo importi veramente poco, è stato creato per essere al di sopra delle nazioni, dei politici e di ogni tipo di establishment, è altrettanto innegabile che iniziative come quella di El Salvador possono giocare un ruolo importante nella sua adozione e contribuire alla credibilità della tecnologia offrendo casi di utilizzo reali.

La “Ley Bitcoin” quindi ha introdotto due piani diversi di confronto. Il primo è relativo all’economia reale. Nei prossimi mesi il popolo salvadoregno dovrà essere istruito a dovere e capire che Bitcoin può contribuire al loro benessere economico e a quello del loro Paese. Dovrà diventare lo strumento per trasmettere valore preferito da tutti i milioni di unbanked – circa il 70% della popolazione – che vivono qui e guadagnarsi credibilità tra la gente come utile riserva di valore.

Il secondo piano di confronto è però forse altrettanto importante ed è quello di essere opportunità di riscatto per nazioni che, come El Salvador, sono sottosviluppate da decenni, hanno economie dollarizzate e asservite alle iniezioni di liquidità provenienti da capitali stranieri. È questa la partita fondamentale. Ed è qui che la scommessa di Bukele si gioca il tutto per tutto.

E come sta reagendo il mondo istituzionale a Bitcoin come legal tender?

Per il momento le reazioni sono di scherno. Si passa dalla derisione degli altri leader politici, alle aspre critiche dei vari Ministri delle finanze internazionali. Il Presidente salvadoregno viene considerato un ragazzino un po’ scemo, che la spara grossa e non ha idea di cosa stia facendo. Bitcoin come una mossa propagandistica che non ha alcuna utilità e che non può nulla per risollevare le sorti di un Paese. Tutte opinioni più che legittime, sia chiaro. Questo è un esperimento unico nel suo genere, senza precedenti e nessuno davvero sa come andrà a finire. Ogni opinione quindi è davvero giustificata perché non c’è nessun dato a suffragio di una né dell’altra tesi. Questa però è una fase di transizione. Momentanea. I dati stanno per arrivare e questo potrebbe cambiare ogni cosa.

La nostra impressione diretta stando qui, infatti, è che i capitali stiano arrivando. Sono molti i turisti che abbiamo incontrato che dopo soli tre mesi vengono in El Salvador a vedere cosa sta accadendo qui con Bitcoin e sono moltissimi gli imprenditori che abbiamo conosciuto che stanno investendo nel Paese. Chi vuole comprarsi un terreno per costruire un citadel, chi vuole aprire una filiale della sua azienda tech, chi vuole vivere qui e proseguire il suo lavoro dalle spiagge assolate di El Zonte. Questi sono numeri concreti che vanno ad aggiungersi all’economia del Paese.

Oggi nessuno sa come andrà il Bitcoin Bond lanciato qualche settimana fa tra fasti holliwoodiani. Ma secondo Samson Mow di Blockstream, che ha lavorato direttamente alla sua creazione, già il 30% dei titoli sarebbero andati a ruba, in prevendita, quando ancora non c’è nemmeno una data ufficiale di emissione.

Tutto questo fermento quanto può impattare concretamente sull’economia di El Salvador? 

Secondo alcuni dei manager al nostro tavolo, dirigenti di grandi aziende hi tech come già riportato, quindi con loro fonti piuttosto attendibili, ci sarebbero dati non ufficiali che vedono per il 2021 una crescita del PIL attorno al 9%. E il grosso di questo dato, già di per sé fuori dall’ordinario, sarebbe da imputare all’indotto diretto ed indiretto della Ley Bitcoin.

El Salvador andrà a nuove elezioni nel 2024 ed è quello l’obiettivo del Presidente Bukele. La data per la quale lui intende portare ai suoi cittadini dei dati incontrovertibili. E se nei prossimi due anni, grazie a Bitcoin, El Salvador dovesse registrare un incremento del prodotto interno del 20%? Chi riderebbe ancora?

Non certo gli altri Paesi del Centro America che vivono un rapporto molto speciale tra di loro, di intima connessione e fratellanza. Questa è una parte geograficamente piccola del continente e i cittadini delle varie nazioni sono culturalmente molto simili e si considerano direttamente imparentate. Tutti in Centro America sanno cosa succede e come si vive in ogni nazione della regione. Distano poche ore di automobile l’una dall’altra.

Se El Salvador a fine 2022 dovesse iniziare a mostrare al mondo intero segnali di crescita record, senza precedenti in questa parte della terra, come reagirebbero i fratelli Nicaragua, Honduras, Guatemala e Costa Rica?

La sensazione è che davvero qui si stia facendo la Storia. El Salvador potrebbe concretamente essere, nel giro di pochi anni, la prima tessera del domino a cadere, la miccia che scatena l’incendio. Se la follia di un Presidente ragazzino dovesse risultare essere l’idea vincente per il riscatto di un Popolo a lungo oppresso, il terremoto che potrebbe conseguirne sarebbe una rivoluzione tecnologico economica che, a partire dalle nazioni del Centro America, rischierebbe di contagiare il mondo intero togliendo dalla bocca dei tanti papaveri in Bentley il sorriso di scherno che oggi ostentano con sicumera.