Siamo talmente immersi in Bitcoin che a volte ci dimentichiamo di essere analitici e razionalizzare davvero quanto ci sta succedendo. A noi e al mondo che ci circonda.
Pensiamoci bene. Siamo in Centro America, la colonna sonora di queste giornate alla Beach è il rumore dell’oceano Pacifico che si infrange sulla sabbia nera e sulle rocce vulcaniche del litorale. Attorno a noi vegetazione tropicale, tramonti incredibili e animali esotici. Qui si sono ritrovate persone che provengono da tutto il mondo. Letteralmente. Aguzzare l’udito significa percepire una Babele di lingue e accenti diversi. Tutto questo succede unicamente grazie all’intuizione di uno scienziato pseudonimo. Qualcuno che ha osato sognare così in grande da arrivare a concepire qualcosa capace di cambiare il mondo.
Se questa cosa, già di per se, non è incredibile, non so proprio cosa lo possa essere.
La verità è che a noi Bitcoin ha già cambiato la vita, irreversibilmente. E lo ha fatto già anche per tantissime persone capaci di prendere questa idea e integrarla nella propria professione. O addirittura di inventarsi un nuovo lavoro da zero. Qui ce ne sono tanti di esempi così. Certo, tanti tecnici: sviluppatori, divulgatori, imprenditori. Ma anche tante perone più creative. Il giovane indiano che decide di girare il mondo in Bitcoin, quaranta paesi in quattrocento giorni. La coppia di americani che riescono a insegnare divertendo. Il giornalista che, una volta caduto nella tana del Bianconiglio, si dedica solo ed esclusivamente a Bitcoin. L’autista che diventa bit-driver e grazie ai bitcoiner vede il suo business scalare come mai avrebbe potuto immaginare. Il piccolo produttore di caffè che riesce a esportare facendosi pagare in un istante e senza onerose commissioni.
Potremmo andare avanti a elencare casi simili per ore. Cose piccole, sia ben chiaro. Forse esempi isolati. Occorre intraprendenza e un pizzico di follia. Ma è già possibile. Bitcoin funziona. Cambia le vite di chi sa cogliere le opportunità. Basta avere quella scintilla.
Le notti di El Zonte sono calde e umide in questo periodo. Il sole cala rapidamente dietro l’orizzonte. Ci troviamo tutti in un hotel chiamato Palo Verde per la festa organizzata da IBEX. Ci sono tutti i nostri amici. Quelli a cui vogliamo bene. Si mangia qualcosa, si chiacchera un po’ e poi parte la musica. Non c’è niente di più liberatorio che ballare in spiaggia, coi piedi nella sabbia. Fa caldissimo ma il dancefloor è comunque affollato.
All’ingresso ci hanno dato dei bigliettini, ci sarà una lotteria e verranno estratti a sorte dei premi. Qualcuno del nostro gruppo vince una ottima bottiglia di whisky. È la fine. Mentre il liquido ambrato ci scende in gola già ci pregustiamo il mal di testa da postumi. Quando la musica finisce è il tempo dei saluti.
La strada verso casa per noi si traduce in una lunga passeggiata sul bagnasciuga, sotto una stellata impressionante, a piedi nudi, con le onde che ci bagnano placide le caviglie.
Pura vida.