Siamo stati invitati a un’iniziativa speciale, questa volta non alla Bitcoin Beach ma a Concepción de Ataco, uno dei comuni caratteristici de La Rutas de Las Flores: nella parte nord-occidentale del paese, nel bel mezzo delle montagne e delle piantagioni di caffè. Un villaggio da vedere. È la seconda volta che ci torniamo questa settimana: la prima, per la consegna dei diplomi da parte dell’associazione ‘Mi Primer Bitcoin’.
Questa seconda volta invece, parteciperemo ad un hackaton organizzato da un gruppo di giovani sviluppatori e divulgatori che hanno deciso di replicare qui l’esperimento di economia circolare già provato ad El Zonte, ma che secondo loro non è poi così riuscito come raccontano i giornali o le pagine Twitter: i salvadoregni hanno lasciato la spiaggia e si sono trasferiti altrove, non tutte le attività accettano bitcoin, i prezzi sono schizzati alle stelle e i locali non conoscono la tecnologia come dovrebbero.
La loro idea è quella di focalizzarsi sugli studenti della scuola del villaggio e far sì che siano loro a educare i genitori, i parenti e tutte le attività del borgo. Passo dopo passo, in modo organico, senza brandizzare il paese e senza invitare famosi influencer (a parte noi, ovviamente!)
L’hackaton consiste in tre giorni di puro approfondimento della tecnologia: si parte dalla storia della moneta per arrivare a bitcoin, al lightning network e a tanta, tanta pratica.
Hanno aperto un profilo Geyser Fund dedicato alla scuola e hanno raccolto donazioni in bitcoin da tutto il mondo. Hanno fatto scegliere ai ragazzi come spendere il denaro ricevuto e, unanimemente, hanno scelto di comprare prodotti per la pulizia della casa, della scuola e del villaggio. Chissà cosa avrebbero risposto gli studenti del primo mondo…
Passiamo qualche giorno con loro. Tutti ammassati in un piccolo ostello, interamente prenotato per noi. Ci sono volontari un po’ da tutto il mondo. L’atmosfera è incredibilmente nerd. Siamo lontani in effetti dai lussi un po’ pacchiani della Bitcoin Beach. Dagli hotel imbellettati e dai ristoranti trappola per turisti bitcoiner. Qui l’approccio è diverso. Alla pari. Si sta in strada, con la gente di strada. Ci piace questa attitudine. La riconosciamo come molto più affine alla nostra.
Ogni progetto educativo che inizia in El Salvador è una manna dal cielo e noi lo sosterremo senza esitazione. In questo paese servono un “esercito di insegnanti”, quelli che aveva promesso Bukele in conferenza stampa, mentre presentava al mondo la legge Bitcoin, ma che poi non sono mai esistiti. Difficile dire se a mancare siano i fondi necessari o la volontà politica. Probabilmente è un mix di entrambe le cose.
Vedere i ragazzi imparare, meravigliarsi, ha un fascino particolare. È come svegliarsi presto la mattina per ammirare le prime luci dell’alba di un nuovo giorno.