Le conferenze bitcoin sono un momento speciale. Un momento in cui la nostra piccola comunità si riunisce, ovunque nel mondo. È sempre bello partecipare, rivediamo amici, colleghi, persone che stimiamo e che non possiamo frequentare sempre. Quanto bitcoin sia un network globale lo si vede anche da queste occasioni. Ore 16:00, appuntamento alla location della conferenza. Ci siamo registrati e siamo pronti per prendere il bus che ci porterà al ristorante che ospiterà la cena degli speaker. È bello vedere tanti amici, tanti bitcoiner (anche personaggi illustri) caricati in 3 bus e letteralmente trasportai in un’altra location. C’è un’atmosfera da gita del liceo che non ci saremmo mai aspettati di vivere con certe persone. La cosa particolare e un pò imbarazzante, è che il nostro convoglio di bus sarà scortato dalle motociclette della polizia, con tanto di lampeggianti accesi. Solo in El Salvador possono succedere certe cose. Alla faccia degli anarchici anti-sistema.
La cena è conviviale, in una bellissima location sulle pendici di una delle colline che sovrastano San Salvador. La vista è stupenda, ma rientriamo tutti abbastanza presto. Domani si fa sul serio: it’s show time! Ci svegliamo presto ma arriveremo come sempre in ritardo perché abbiamo del lavoro sospeso da sbrigare. Ad ospitare l’Adopting Bitcoin è il Crown Plaza. Un grand’hotel con uno spazio dedicato alle conferenze. Gli ospiti internazionali sono tantissimi: è davvero una Babilonia di volti e di provenienze. Come ogni conferenza dovrebbe essere. Due palchi principali lavorano in contemporanea con una serie di workshop e i contenuti più di nicchia. Spazi per socializzare, un’area dedicata agli stand e agli espositori, una sala per mangiare, un ricco buffet e tanti spazi all’aperto. Il clima è perfetto. La stagione delle piogge di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa sembra essere un lontano ricordo. I contenuti sono di qualità ma vi abbiamo raccontato tante conferenze quest’anno e come è ovvio che sia tendono un pò a ripetersi. C’è un momento clew, però, di particolare importanza a nostro avviso, ed è il collegamento con la maglie di Hall Finney. Niente tecnologia e niente tecnicismi. Solo racconti di vita quotidiana dalla viva voce di chi ha vissuto per anni fianco a fianco con uno dei nostri padri fondatori.
Finiti gli speech ci sediamo all’esterno con tutto il resto degli speaker e del pubblico pagante. L’atmosfera qui è più dimessa rispetto a quello che siamo abituati a vedere in Europa o negli Stati Uniti. È più piccola, non ci sono barriere né divisioni. Si sta tutti insieme. La notte di San Salvador è punteggiata di eventi che corredano la conferenza. Meetup, ritrovi, after party, siamo praticamente invitati a tutti quanti. Rispondiamo a tutti di sì, per poi renderci conto che non potremmo essere presenti a tutti. Per l’ubiquità ci stiamo ancora attrezzando. Ne scegliamo uno, un pò perché è il più vicino, un pò per caso. Si svolge in una bella villa con giardino, piscina e arredamento vintage. Ancora facce amiche, tanti discorsi, tante pacche sulla spalla, tanti sorrisi e questa parola che aleggia ovunque, urlata e sussurrata, onnipresente, ineluttabile, quasi ossessiva. Bitcoin.