Fare di Bitcoin valuta a corso legale in un Paese significa rispondere a tutta una serie di esigenze della vita di tutti i giorni. Molte di queste sono difficili da intuire stando a distanza e non calandosi realmente nella quotidianità. Vivere un’esperienza come la nostra significa proprio questo, ogni giorno si presentano delle piccole necessità che il sistema finanziario tradizionale risolve discretamente grazie a decenni di diverse implementazioni tecnologiche. La sfida che Bitcoin deve vincere partendo da esperimenti come quello salvadoregno è proprio questa. Essere non solo un’alternativa, ma essere anche altrettanto comodo.
Una di queste piccole necessità quotidiane ci si è presentata proprio oggi.
Domani lasceremo San Salvador per recarci a El Zonte, nella Bitcoin Beach, quel luogo ormai mitico dove tutto è iniziato. Vi trascorreremo circa una settimana. Per noi sarà importante perché finalmente verremo in contatto con la grande community di bitcoiner che si è formata laggiù. Conosceremo e potremo intervistare i personaggi chiave di questa rivoluzione, riceveremo da loro buoni consigli per proseguire la nostra avventura e potremo documentare come la loro iniziativa sta concretamente impattando sulla comunità locale.
Prima di spostarci però, come sempre, dobbiamo trovarci un nuovo campo base. Non bisogna dare per scontato che ad El Zonte l’adozione di Bitcoin sia totale, ed infatti non è così. Selezioniamo alcuni hotel che sembrano fare al caso nostro, per budget e posizione, e iniziamo a chiamarli. Le prime telefonate che facciamo non hanno buon esito. In alcune strutture non ci sono purtroppo già più camere disponibili.
È proprio mentre stiamo parlando con la reception di uno di questi hotel che la linea cade bruscamente e, pochi secondi dopo, ci arriva un SMS da Claro, il provider telefonico che stiamo usando qui in El Salvador, che ci comunica che il nostro credito è esaurito. Dobbiamo ricaricarlo e naturalmente dobbiamo trovare il modo di farlo in Bitcoin.
Ormai abbiamo capito che Bitrefill è una risorsa irrinunciabile qui ed è il primo posto in cui andiamo a guardare, Claro è una grossa compagnia telefonica in Centro America ed è probabile che il sito offra delle gift card da potere acquistare. È così, e il logo della compagnia fa bella mostra di sé nella pagina dedicata ai servizi pagabili in criptovalute disponibili in El Salvador. Prepariamo in nostri wallet e consultiamo subito il sito del provider, convinti che saremo in grado di ottenere da Bitrefill il solito codice, che poi dovremo inserire chissà dove, dopo avere registrato le nostre utenze.
Invece veniamo colpiti da un’esperienza utente del tutto diversa. Magica.
Il servizio di Claro infatti è totalmente integrato in Bitrefill. Cliccando sul logo dell’azienda si accede ad una pagina dedicata, dove è sufficiente indicare l’ammontare della ricarica che si vuole effettuare e il numero di telefono che si intende ricaricare. Al momento di finalizzare l’acquisto si ha accesso ad una nuova schermata, che riepiloga i dati e consente di selezionare il tipo di wallet che abbiamo istallato sullo smartphone e che desideriamo utilizzare. Cliccando conferma il wallet si apre in automatico ed imposta direttamente il pagamento lightning, il FaceID dell’iPhone si attiva, riconosce il nostro volto ed il gioco è fatto. Dopo pochi secondi un SMS di Claro ci avvisa che la ricarica del credito è stata effettuata.
Francamente un’esperienza utente degna di ApplePay o GooglePay, facilissima e rapidissima. È così che si sbaraglia la concorrenza. Sviluppando sistemi integrati che rendano le peculiarità di privacy ed incensurabilità di Bitcoin anche accessibili ed estremamente pratiche. Quanta strada ha fatto lo sviluppo in questi anni. Vedere soluzioni così efficaci ci riempie di speranza per il futuro che ci attende.
Recuperata la funzionalità dei nostri telefoni ricominciamo la nostra ricerca e nel giro di poco troviamo un albergo che fa al caso nostro. È proprio nel cuore della Bitcoin Beach e sarà un campo base ideale per i giorni che ci attendono. Ancora non sappiamo però come raggiungeremo El Zonte. Il servizio clienti di Uber si è ancora distinto per inutilità e incompetenza, nessuno è riuscito a fornirci spiegazioni e nessuno ha nemmeno tentato di risolvere il nostro problema. La nostra applicazione è quindi sempre bloccata e domani ci toccherà utilizzare un taxi.
Siamo eccitati all’idea di lasciare la città ed iniziare ad esplorare contesti più rurali ed immersi nella natura. Stiamo per conoscere un’altra faccia di El Salvador, nuove comunità e stili di vita differenti da quelli metropolitani.
L’Oceano Pacifico ci attende.