Quanto siamo proni alla soggezione psicologica noi esseri umani.
Stare seduti davanti a Michael Saylor, che ti guarda fisso negli occhi con un’espressione immobile. Una pietra che non lascia trasparire nessuna emozione, e ritrovarsi con la mente vuota. Sfollata di domande dal nervosismo. Dalla soggezione, appunto.
Eppure il boss di Microstrategy è un uomo minuto, esile. Ma emana carisma e intelligenza. Ha un umorismo tagliente e credo ci giochi molto, col suo personaggio. Sospetto che nella sua vita privata sia un simpaticone. Uno con cui sparare stronzate bevendo vodka e parlando del Bitcoin Event Horizon. E poi ne possiede tantissimi di Bitcoin. Lui è un capo. C’è poco da fare.
Abbiamo potuto avere solo qualche minuto con lui. Ma ne è uscita una conversazione di grande interesse. Credo che vi piacerà.
La seconda giornata della conferenza è stata scandita dall’annuncio molto americano di Jack Mallers e Strike, e noi che abbiamo corso come dei pazzi per chilometri alla ricerca di ogni possibile ospite con cui avere una conversazione interessante. Siamo piuttosto soddisfatti. Torniamo a casa con la bisaccia abbastanza piena. C’è sfuggita qualche balena succosa, lo dobbiamo ammettere. Ma abbiamo capito che fa parte del gioco. E ci saranno altre occasioni.
Ci ritagliamo anche qualche ora per fare il giro degli stand. Ci fermiamo a chiacchierare in quello di Shiftcrypto, uno dei nostri sponsor. BitBox02 è il wallet ufficiale della conferenza. Viene venduto anche nello store principale, quello col merchandising. Sono molto felici di essere presenti e felici di come sta andando la conferenza, ma anche un po’ sorpresi. Raccontano di come siano in tantissimi i visitatori ad avvicinarsi e chiedere cosa sia un hardware wallet. È sorprendente e dimostra ancora una volta come ormai un evento di queste dimensione vada ben oltre gli esperti di settore, ma sia qualcosa di molto più nazional popolare. È un bene forse. Può far parte del processo di crescita. Ma ci dice che c’è ancora molto lavoro da fare perché l’educazione manca tantissimo. Specie nel popolo dei cryptoniani.
Incontriamo anche il team di Bitrefill, tutte persone con cui ho avuto contatti solo virtuali e a cui invece sono finalmente riuscito a dare un volto. È incredibile il lavoro da remoto, pensare come qualche decennio fa sarebbe stato impensabile da la chiara misura di quanto socialmente rivoluzionaria sia stata internet.
Impossibile non fare il parallelismo con Bitcoin. Oggi non possiamo nemmeno immaginare di cosa sarà capace. Possiamo solo fare speculazioni.
Le ore passano veloci e la conferenza si avvicina al suo termine dopo due giorni davvero intensi. Tanti annunci e approfondimenti, in contemporanea, avremo materiale per diversi episodi. Sinceramente ho trovato tutto troppo condensato. Impossibile da seguire. Se si punta ad offrire tutta questa mole di materiale allora questa è forse una manifestazione che merita di durare un giorno in più. Sarebbe molto più comodo e ordinato.
Nella miriade di lanci sensazionalistici però non abbiamo notato nulla di eclatante. Niente di così memorabile. Ma non si può sempre avere eventi storici sul palco. La sensazione generale è che Bitcoin viva una stato di assoluta vitalità. La scena è vibrante, in constante crescita ed estremamente diversificata. Il passo di Bitcoin oggi è rapido. Molto più rapido di quello di tante altre shitcoin. E questo non può che fare piacere.
I segnali sono laggiù da cogliere. Tutto sta convergendo verso il Protocollo. Esattamente come previsto. La macchina è perfetta.
Gloria a Bitcoin.