Il mattino ha l’oro in bocca, dicono.
Oggi è una giornata importante. Conosceremo la nostra nuova automobile. Colei che ci scarrozzerà per le strade polverose di El Salvador e chissà, ancora non abbiamo deciso, forse anche oltre i confini dello stato.
È una Nissan Lambo, si chiama così perché l’abbiamo noleggiata in Bitcoin, ovviamente. Nulla di lussuoso. Ma i troppi agi ci fanno sentire a disagio (scusate il gioco di parole). Comoda e senza fronzoli. Sarà una cavalcatura eccezionale. Non vediamo l’ora di farle fare una sgroppata in giro.
In questi giorni siamo rimasti molto colpiti dalla quantità di messaggi di supporto e di incoraggiamento che abbiamo ricevuto. Siamo una comunità incredibile. Ci hanno scritto bitcoiner da tutto il mondo e tantissimi da El Salvador. Segno che, al di là dei dati poco incoraggianti che abbiamo raccolto sull’adozione, qualcosa si muove eccome.
Dopo i nostri primi resoconti dal paese però, in molti ci hanno anche scritto messaggi molto delusi. Frasi del tipo “allora l’esperimento è fallito”, o “Bitcoin non riesce a imporsi come moneta reale” sono comparsi un po’ ovunque, tra i commenti sulle nostre pagine social o sul nostro canale YouTube.
Questa tendenza un po’ disfattista, questa voglia di giungere a conclusioni affrettate ci colpisce molto. Non dovete dimenticare che quanto vi stiamo raccontando in prima persona in questi giorni è qualcosa di storico, che non ha precedenti né termini di paragone. Un’esperimento folle che sfugge da ogni logica. Quale deve essere il nostro orizzonte temporale? Non è forse proprio Bitcoin ad averci insegnato a guardare lontano nel tempo?
Nonostante anche noi si sia rimasti colpiti nel vedere l’adozione in recessione, restiamo fermamente convinti che Bitcoin sia inevitabile, non solo in El Salvador. E se qualcuno di noi aveva sperato in un successo clamoroso, immediato, forse stava credendo nelle favole. La nostra rivoluzione richiederà decenni, ovunque nel mondo. Non basta una legge. Non serve un governo. Bitcoin deve rispondere a delle esigenze reali, ai bisogni della gente. Solo così può imporsi. Non certo per decreto.
E pensiamoci bene: davvero non riusciamo comprendere lo scetticismo dei salvadoregni nei confronti di questa tecnologia? Forse dovremmo ricordarci del fatto che questa è una nazione dollarizzata. Non è il Venezuela o la Nigeria. Non hanno una valuta nazionale super inflazionata che ogni manciata di giorni dimezza il suo potere d’acquisto. Hanno il dollaro statunitense. La valuta più desiderata da ogni paese in via di sviluppo. I cittadini del secondo e del terzo mondo sono disposti a comprare dollari sul mercato nero pagandoli anche il doppio del loro valore reale. Bitcoin come moneta di scambio nell’economia reale risponde meglio alle esigenze di chi vive in quel tipo di economie piuttosto che chi vive in El Salvador.
È del tutto evidente quindi come la scommessa del presidente Bukele punti principalmente ad accumulare BTC nella tesoreria della nazione, contando sulle probabili plusvalenze dei prossimi anni, punti ad attrarre turismo e investimenti, soprattutto dal settore tecnologico, piuttosto che a sostituire il dollaro nei mercati rionali o tra gli operai e i contadini. Succederà, sia ben chiaro, come abbiamo detto è inevitabile. Ma non certo nel giro di un anno e poco più.
Quindi sedetevi tutti belli comodi, allacciate le cinture di sicurezza ben strette e godetevi appieno questo bellissimo lungo viaggio.
Hey! Quasi dimenticavo. Hai gia visto il nostro primo vlog da El Salvador???